Il viaggio in Irlanda di GIUSY BUCCOLIERO
Racconta il tuo viaggio / Giusy Buccoliero
Giusy Buccoliero
Sotto il cielo d’Irlanda
Dieci giorni dopo il nostro rientro, pubblico qualche ricordo del nostro indimenticabile viaggio.
Premetto che sognavo di andare in Irlanda (Irlanda e Scozia, ad essere precisa) sin da quando ero bambina, anche se non so spiegare perché. Si tratta forse di un richiamo antico, di cui mi sono convinta ancora di più in questi ultimi anni, quando ho scoperto che alcuni miei cugini (ceppo materno) avevano ed hanno la stessa attrazione, quindi chissà, avremo qualche gene gaelico J.
Siamo partiti in quattro (io, mia figlia, mio figlio e la sua ragazza), e non abbiamo noleggiato l’auto, per ragioni che ho spiegato precedentemente.
Essendo piuttosto smarrita su come avremmo potuto fare, ho contattato Samuele Salvia il cui supporto è stato a dir poco provvidenziale, diversamente non credo saremmo partiti per quest’anno. Samuele ci ha pianificato il viaggio in tutti i minimi dettagli, partendo dalle nostre indicazioni, preferenze, attitudini.
Samuele Salvia ci ha inviato un programma di viaggio contenente tutti i link per gli hotel, gli autobus di linea, i tour guidati, qualunque informazione possibile, persino suggerimenti su dove pranzare o cenare, consigli su assicurazione di viaggio, davvero un programma eccellente.
E’ stato immediatamente tutto chiaro, grazie al suo lavoro abbiamo fatto luce nella nostra confusione, ed ho cominciato a studiare tutti i percorsi. Consiglio vivamente di rivolgervi a lui se avete bisogno di organizzare un viaggio e non sapete come muovervi: è stato professionale, gentile, paziente, una vera garanzia.
Giunti a Dublino di notte, il giorno dopo lo abbiamo dedicato alla visita della città (un giorno è davvero poco, ma potevamo stare solo una settimana, e abbiamo dovuto fare delle scelte). Eravamo a un minuto dal Ha Penny Bridge, per cui a piedi ci siamo mossi per tutto il giorno. La città è un incanto.
L’indomani siamo partiti presto con l’autobus per Galway; arrivati in stazione degli autobus, a pochi metri avevamo il bus per il tour in Connemara e Abbazia di Kylemore. I bagagli li abbiamo caricati sul bus.
E’ stato un tour bellissimo, i nostri occhi si sono riempiti di meraviglia! Abbiamo ammirato i paesaggi aspri e selvaggi del Connemara, le pecore a perdita d’occhio, il fiordo di Killary, e lo scenario fiabesco di Kylemore.
(Pro e contro degli spostamenti in autobus vs auto: spostarsi in autobus dà il vantaggio di non doversi preoccupare della guida a sinistra, del navigatore, di guardare la strada anzichè il panorama. L’autista guida e tu guardi il mondo, ascolti le sue spiegazioni, ti riposi. Per contro, devi stare ai tempi stabiliti, e a quello che il meteo porta con sè, spendi sicuramente di più quando si è in più persone, mentre conviene se si viaggia da soli).
Al rientro dal tour, siamo tornati a Galway, dove abbiamo pernottato per tre notti, in quanto è servito da base per ulteriori tour. La cittadina è vivacissima, colorata, e mia figlia 14enne vorrebbe andare a viverci, con un cigno in casa!
Il giorno dopo, tour alle scogliere di Moher. Questa è stata la giornata più avventurosa perchè l’autista ci ha lasciati a Doolin verso le 10,30 e avremmo dovuto andare a piedi alle scogliere, incontrandoci al Visitor Centre alle 16.00.
Ora: noi siamo buoni camminatori e i 6 km non ci spaventavano affatto, ma quel giorno c’è stata pioggia incessante e vento forte, quindi cammina cammina, pur avendo scarpe da trekking, kway e mantelle parapioggia, ci siamo inzuppati fino al midollo. Qui l’auto sarebbe stata provvidenziale perchè, se anche avessimo camminato lungo le scogliere sotto la pioggia, avremmo potuto prendere un cambio una volta finita la pioggia. Ma il buon Dio ci ha assistiti e non abbiamo preso nemmeno un raffreddore.
Ad ogni modo, giunti alle scogliere, temevamo di non vedere nulla per la nebbia. Invece, appena ci siamo affacciati, c’è stata una sorta di magia: la pioggia è finita, il vento ha iniziato a spazzare via la nebbia, partendo dal mare, come se si sollevasse un sipario, e le scogliere ci sono apparse in tutta la loro maestà.
Ecco, io lì ho avuto un momento in cui mi è mancato il fiato. Era come provare uno stordimento davanti a qualcosa di troppo grande e bello da riuscire a metabolizzare. Ho visto tante foto, ma nessuna restituisce l’esatta percezione di cosa sia quel luogo. Avrei voluto avere più tempo a disposizione per fermarmi, sedermi sull’erba, e stare lì, in contemplazione. Questa parentesi resta aperta.
Al rientro, ci siamo nuovamente goduti Galway.
Il giorno successivo un nuovo tour, stavolta in traghetto per le isole Aran.
(Un consiglio: portatevi una confezione di Travelgum, perchè davvero c’è gente che sta male, ed è un peccato. I miei ragazzi le hanno usate, e sono riusciti a fare un viaggio adeguato, ma tante persone hanno lasciato lo stomaco).
Siamo sbarcati su Inishmore, e abbiamo preso un bus che ci ha portati in vari luoghi di interesse. Anche qui, le ore erano solo 4 scarse, a piedi avremmo visto ben poco.
Ad ogni modo, l’sola è un luogo paradisiaco, meriterebbe una sosta più lunga, magari da percorrere in bici, come molti fanno. Al ritorno, io sono stata in piedi all’esterno, a bordo imbarcazione, per godere della bellezza intorno a me, anche perché abbiamo costeggiato (non troppo da vicino in quanto il mare era piuttosto mosso) le scogliere di Moher, bellissime viste anche da giù, e l’isola più piccola, Innisheer.
Ultima sera dedicata a Galway.
Stupendo fino a qui.
L’indomani, in autobus, siamo partiti alla volta di Killarney. Nel pomeriggio passeggiata in centro e poi a piedi verso il National Park, dove c’è il Ross Castle, affacciato su un ramo del lago. Solo per il parco credo ci vorrebbero tre giornate intere, è immenso. Abbiamo visto da vicinissimo un gruppo di cerbiatti e poi, all’uscita dal parco verso la cittadina, mia figlia è riuscita a sfiorarne uno, che spettacolo!
Ultimo tour: penisola di Dingle. Abbiamo fatto alcune brevi soste fotografiche in diversi punti (spiaggia, Slea Head, scogliera, ecc) e una sosta lunga a Dingle per il pranzo. Ci siamo ubriacati nuovamente di meraviglie, la giornata era bellissima e l’immensità dei paesaggi ci ha stesi! Avrei voluto andare su Skellig St Michael, e in tour in barca per vedere i delfini e i puffins, ma in un solo giorno è impossibile.
Nel pomeriggio ultima passeggiata a Killarney, per poi prendere il bus per Dublino aeroporto il giorno dopo.
Conclusione. Posso dire che ho solo scoperchiato il Vaso di Pandora. Ho iniziato a conoscere questa terra meravigliosa ma, se Dio vorrà, tornerò e approfondirò, c’è troppa bellezza che aspetta solo di essere conosciuta. Nella fase di preparazione al viaggio, ho letto, studiato, imparato tante cose. Altre ne ho apprese stando lì. Altre le imparo leggendo ciò che condividete voi. Grazie.